Prodotti anticalcare per piscine

Perché si forma il calcare in piscina?

La maggior parte delle volte, le pareti della piscina diventano ruvide a causa della formazione di uno strato di residui calcarei. Questo può accadere perché si riempie la piscina con un’acqua particolarmente dura (di solito quella dell’acquedotto) che va a formare una sorta di crosta composta da calcare o altri sali/metalli. È questo uno dei motivi per cui si consiglia sempre di abbassare il pH dell’acqua, dato che se questo ha un valore alto si favorisce un’emissione più rapida del calcare. I parametri sballati del pH dell’acqua, uniti alle alte temperature estive (l’acqua evapora di più) aiutano il calcare a formarsi. Il valore del pH della piscina dovrebbe sempre attestarsi tra 7,2 e 7,4: se l’indice supera il pH 7,4, l’acqua sarà alquanto alcalina e favorirà l’insorgere del calcare.

Come si misura la durezza dell’acqua?

A questo punto ci si potrebbe chiedere come si fa a venire a conoscenza dell’effettiva durezza dell’acqua che impieghiamo per riempire la piscina. Solitamente il calcare contenuto nell’acqua è variabile a seconda dei vari bacini idrografici, ciò significa che molto dipende dalla zona di residenza: per esempio, l’acqua nel territorio della Pianura Piadana o a ridosso dell’Appennino è tra le più dure, mentre sulle Alpi, in Sud Italia e in Sardegna troviamo le acque più dolci. Il primo passo è dunque informarsi sui valori del calcare dell’acqua della propria zona; di solito è possibile consultare in Internet i rapporti sulla qualità dell’acqua elaborati dal Ministero della salute.

Qual è il valore ideale?

Il livello di durezza dell’acqua si chiama anche grado idrometrico e idealmente dovrebbe collocarsi tra 10 e 25 °f (grado francese, 1°f= 10 milligrammi di calcare). Oltre i 30 °f, infatti, si ha un’acqua decisamente dura i cui effetti dannosi diventano difficili da combattere. È bene ricordare, tuttavia, che l’acqua non può nemmeno essere troppo dolce: se il livello della calcare ha un valore inferiore ai 10 °f, si potrebbe generare un’azione corrosiva sulle parti della vasca.

Quali sono i rischi del calcare in piscina?

Al di là dell’aspetto antiestetico (una piscina piena di calcare appare sporca e poco curata), il calcare può danneggiare seriamente la piscina e il suo sistema di funzionamento. I filtri della piscina sono progettati per trattare residui di vario tipo, ma alla lunga possono non essere in grado di difendersi dall’azione aggressiva del calcare. Se la sabbia del filtro si incrosta, non filtra più e intacca anche il funzionamento della pompa; il danneggiamento del sistema di filtrazione può causare la rottura dei filtri stessi con necessità di sostituirli. Un’altra conseguenza è la ruvidità delle pareti e le incrostazioni sulla linea di galleggiamento, sulle pareti e sulle scale della piscina; queste non sono altro che cristalli di calcio che si presentano come macchie bianche ruvide. La calce tende ad attaccarsi facilmente alle piastrelle, incastrandosi e crescendo di spessore.

Ma il calcare nell’acqua della piscina può anche avere degli effetti dannosi sulla pelle: se si soffre di dermatite, l’acqua dura potrebbe provocare riacutizzazioni.

La funzione dell'anticalcare: come rimuovere il calcare dalla piscina?

Per rimuovere il calcare dalla piscina, si può innanzitutto tentare di arginare il problema con prodotti comuni quali aceto, bicarbonato di sodio e altri detergenti disponibili in casa. Di solito questi funzionano nel momento in cui si agisce sul problema appena si comincia a presentare, ma qualora la situazione sia già critica è necessario affidarsi a un prodotto professionale, come quelli che potete trovare in questa pagina.

I prodotti anticalcare si applicano su fondo e pareti a piscina vuota, si lasciano agire per 5 o 10 minuti e poi si procede a un abbondante risciacquo. Si consiglia di eseguire l’operazione a vasca appena svuotata, in questo modo il calcare non sarà già troppo seccato e un’incrostazione morbida sarà certamente più facile da rimuovere. Per quanto riguarda i quantitativi di prodotto, i valori sono variabili in base alle dimensioni della vasca e ai livelli di incrostazione, ad ogni modo queste informazioni sono segnalate sulle istruzioni dei prodotti.

E per quanto riguarda i depositi organici? Spesso in piscina ci sono macchie provocate da materiali oleosi (residui di creme, oli abbronzanti ecc.) e dalla sporcizia che penetra nella vasca tramite le intemperie (resti di insetti, foglie ecc.). Per rimuovere queste incrostazioni, bisogna applicare un detergente alcalino sulla zona interessata, lasciar agire per una decina di minuti e poi risciacquare.

Prima dell'anticalcare: come prevenire il calcare in piscina?

L’unico modo per prevenire la formazione di calcare in piscina e la conseguente acqua torbida e sporca è eseguire una corretta manutenzione dell’impianto utilizzando prodotti professionali per la pulizia della piscina. Come già ricordato, è fondamentale mantenere un buon equilibrio chimico dell’acqua, valutando periodicamente i valori di cloro e pH attraverso strumenti dedicati ed eventualmente ripristinando i giusti parametri tramite appositi regolatori. Non bisogna mai trascurare la pulizia accurata dei filtri e, per scongiurare qualsiasi rischio, è consigliabile usare periodicamente del flocculante per stroncare sul nascere la proliferazione di alghe e altri organismi patogeni.