Pool tester acqua piscina

I valori chimici dell’acqua della piscina

Il mantenimento di un corretto equilibrio chimico è fondamentale per diverse ragioni: in primo luogo, per non danneggiare la piscina e i componenti dell’impianto, ma anche per preservare la salute dei bagnanti. Se alcuni valori chimici dell’acqua risultano alterati, infatti, possono insorgere problemi alla pelle o agli occhi. Di seguito andiamo ad analizzare i parametri chimici più importanti per la salute dell’acqua della piscina.

Il pH

L’acqua contiene vari elementi disciolti come sali di calcio e magnesio, che intervengono sull’equilibrio e la stabilità del pH. Questo valore misura l’acidità o basicità di una soluzione e di solito assume valori tra 0 e 14:

• da 0 a 6,9 l’acqua è considerata acida;

• da 7 a 14 l’acqua è considerata basica.

Per l’acqua di una piscina, i valori consigliati sono fra 7.2 e 7.4, ovvero un pH piuttosto neutro, in tal caso l’efficacia dei prodotti chimici che si usano per la disinfezione sarà ottimale perché l’acqua non dissolve particelle di carbonato di calcio. Inoltre, è lo stesso pH degli occhi e della pelle e quindi non c’è rischio di causare irritazioni alle mucose.

Per quanto riguarda le piscine pubbliche, la normativa italiana prevede che i parametri del pH siano compresi tra 6,5 e 7,5.

Il cloro

Il cloro, pur non essendo un valore dell’acqua, è il disinfettante più largamente usato per l’igienizzazione dell’impianto grazie ai suoi costi contenuti e alla semplicità di utilizzo. Quando l’acqua è particolarmente sporca si procede ai trattamenti shock, che consistono nell’aggiunta di una dose maggiore di cloro. Generalmente, per la clorazione d’urto, si utilizzano circa 15 gr di cloro granulare al 56% per ogni mc d’acqua; è un tipo di trattamento per cui si utilizza un prodotto più concentrato, capace di agire in tempi rapidi. Vista l’aggressività dell’operazione, è bene evitare la balneazione per un paio di giorni.

Diverso è il caso della clorazione lenta, impiegata nei quotidiani processi di disinfezione. Se si usa cloro in polvere, si considerano circa 1 gr di dicloro granulare al 60% per ogni mc d’acqua (da usare ogni giorno), mentre nel caso di cloro in pastiglie occorrono circa due pastiglie di tricloro al 90% di cloro attivo da 600 gr da far sciogliere nello skimmer.

TAC

Questo valore indica l’alcalinità totale, ossia la capacità dell’acqua di rispondere ai cambiamenti del pH: più alto è il TAC, più diventa difficile variare il pH dell’acqua. Il TAC dovrebbe essere compreso tra 8°f e 15°c (gradi francesi), il che significa che il valore ottimale del parametro si aggira tra i 100 e i 250 mg/l.

Uno sbilanciamento del TAC può causare la formazione di depositi di calcare, ma anche danni al rivestimento della piscina. Inoltre, il pH avrà più difficoltà a stabilizzarsi e questo comporterà un uso maggiore dei prodotti chimici per correggere il pH.

TH

Il TH indica la durezza dell’acqua, determinata dalla concentrazione di calcio e magnesio. Si definisce un’acqua morbida se il TH ha un valore inferiore a 10°f, mentre l’acqua è dura se il suo valore supera i 30° f. Un grado francese indica 10 mg di carbonato di calcio per litro. È importante che il valore della durezza dell’acqua si attesti intorno ai 15/20° f, perché una durezza elevata può provocare incrostazioni di calcare in piscina (con particolari danni per il filtro e le pompe di calore) da rimuovere con prodotti appositi, acqua biancastra e lattiginosa e irritazioni alla pelle e agli occhi per i bagnanti. Al contrario, un’acqua troppo morbida potrebbe rendere l’acqua aggressiva e corrodere le pareti della vasca.

Residui disciolti in piscina

Si tratta della quantità di residui sciolti in acqua che resterebbero se tutta l’acqua evaporasse. Questo valore non dovrebbe essere mai superiore ai 2.000 ppm, se si oltrepassa questa soglia significa che l’acqua è troppo carica di sali e di conseguenza l’azione dei disinfettanti risulta meno efficace.

Come regolare i valori chimici della piscina

Ad oggi esistono in commercio numerosi strumenti utili per monitorare e regolare i valori chimici della piscina in maniera semplice e intuitiva. Di seguito andiamo a presentare i principali metodi per il controllo del pH della piscina. Come abbiamo visto, infatti, a questo valore sono strettamente connessi gli altri: un pH alterato interviene anche su TAC e TH, con conseguenze dannose sullo stato dell’acqua.

Regolare il pH della piscina

I regolatori di pH disponibili sul mercato sono di vario tipo, i principali sono:

• tester digitali, prevedono l’immersione di strisce monouso nell’acqua della piscina per poi inserirle nell’apposita sezione del tester, poco dopo comparirà il valore desiderato.

• tester in blister con flaconi e provette, molto più economici, richiedono però la misurazione manuale e sono quindi meno precisi.

• misuratori elettronici, che si possono lasciare tranquillamente in piscina e controllarne i valori anche tramite apposite app.