Come effettuare il trattamento dell’acqua della piscina a inizio stagione

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piscina Centro Italia

 

Esistono due principali tipologie di trattamento dell’acqua: quello iniziale e quello di manutenzione. Quando si prepara una piscina all’apertura, occorre osservare meticolosamente alcune regole per evitare problemi nei mesi successivi, e molte di queste hanno a che fare proprio con il trattamento dell’acqua. In questa guida si illustrano tutti i passaggi da seguire al momento dell’apertura della piscina a inizio stagione per garantire sicurezza e comfort ai bagnanti.

Quando bisogna riaprire la piscina?

Per far sì che l’acqua non venga aggredita dalle alghe, il periodo migliore per riaprire la piscina dipende dalle temperature. È consigliabile riaprirla quando le temperature durante il giorno cominciano a essere stabili intorno ai 20°, quindi quando avremo una temperatura dell’acqua della piscina che supera i 15 gradi.

Si può utilizzare l’acqua presente in vasca?

Se le procedure relative al trattamento invernale dell’acqua sono state eseguite correttamente, l’acqua sarà pulita e sarà più facile riattivare l’impianto a inizio stagione. Se la vasca è sporca e incrostata o il telo di copertura è molto sporco, potrebbe essere necessario svuotare la vasca e procedere a una pulizia accurata con gel e disincrostanti appositi.

Trattamento iniziale dell’acqua: la clorazione d’urto

La clorazione d’urto è un trattamento di disinfezione potente dell’acqua, al fine di svolgere una pulizia approfondita uccidendo alghe, batteri e particelle organiche, in modo da ottenere un’acqua limpida e pulita. Per il trattamento shock si utilizza il dicloro, una variante del normale cloro che possiede al suo interno circa il 60% di cloro attivo stabilizzato. Si tratta di un prodotto efficace per via della sua rapida dissoluzione, riesce infatti ad agire tempestivamente senza lasciare residui in acqua. Inoltre, essendo stabilizzato, allunga la durata del cloro all’interno dell’acqua.

Come effettuare il trattamento

L’operazione è semplicissima: è sufficiente inserire in acqua più cloro di quello necessario normalmente. Prima di procedere, però, è bene verificare che il pH abbia un parametro nella norma (7,2 circa) e che l’acido cianurico sia intorno ai 60 ppm. Poi bisogna tenere conto che i raggi solari potrebbero influire sull’azione del cloro, quindi si consiglia di eseguire il trattamento dopo il tramonto. Per consentire al dicloro di distribuirsi in maniera omogenea, si deve attivare l’impianto di filtrazione della piscina e impostarlo su “ricircolo” per impedire che l’acqua passi dal filtro. Se l’acqua è torbida o verde, si deve optare per un trattamento più energico (circa il doppio della normale dose di cloro utilizzata), mentre se l’acqua risulta già pulita è sufficiente un trattamento shock leggero. Una volta iniziato versato il dicloro in piscina, bisognerà far passare almeno 24 ore prima di tuffarsi.

Come regolare i parametri chimici dell’acqua per la clorazione shock

Abbiamo detto che il controllo del pH dell’acqua è fondamentale perché il cloro svolga correttamente la sua funzione. D’altro canto, un valore del pH troppo basso rischia invece di ossidare le parti metalliche della piscina. Ma come regolare correttamente i parametri chimici? In realtà, il monitoraggio del pH dell’acqua della piscina è reso abbastanza semplice dalla disponibilità sul mercato di numerosi tester. Per stabilizzare questo valore, è possibile intervenire attraverso gli appositi regolatori di pH. Il correttore basico (pH+) alza il pH dell’acqua e ne aumenta l’alcalinità, il correttore acido (pH-) abbassa il pH e ne riduce l’alcalinità. I regolatori sono disponibili sia in polvere che in forma liquida, in diversi formati a seconda delle necessità.

Un altro parametro da tenere sotto controllo, abbiamo detto, è l’acido cianurico. Si tratta di una sostanza presente nel dicloro e nel tricloro impiegata per preservare i valori ottimali del cloro. Questo è fondamentale perché talvolta i raggi ultravioletti possono comportare la degradazione del cloro. In altre parole, l’acido cianurico viene abbinato al cloro per renderlo più stabile. Tuttavia, se l’acido cianurico è presente in acqua in concentrazioni eccessive, il cloro perde la sua efficacia e questo è tanto più grave nel caso della clorazione shock. Per misurare la concentrazione di acido cianurico in piscina esistono apposite strisce multiparametriche oppure si può utilizzare un fotometro. Nel caso in cui la concentrazione di acido cianurico risulti eccessiva, l’unica soluzione è effettuare un ricambio dell’acqua.

Quando ripetere la clorazione d’urto?

La clorazione d’urto si ripete in genere ogni due settimane e dopo averla svolta occorre aspettare almeno un ciclo di filtrazione prima di controllare il livello di cloro libero in vasca.

Ulteriori trattamenti

Quando si riapre la piscina fuori terra in alta stagione, è possibile usare all’occorrenza anche ulteriori prodotti chimici, come l’antialghe e il flocculante. L’antialghe si utilizza nel caso in cui l’acqua si presenti torbida o con un’ombreggiatura verde. Di solito questo avviene a causa di una disinfezione insufficiente dell’acqua. Il flocculante, invece, fa in modo di agglomerare le particelle inquinanti presenti in acqua, perché vengano facilmente trattenute dal filtro. Su Centro Italia puoi trovare un’ampia selezione di prodotti per il trattamento dell’acqua e la manutenzione della piscina, con tutti i dettagli e i consigli di utilizzo presenti in ogni scheda.