Come eseguire l'analisi dell'acqua della piscina
Per mantenere in buone condizioni la propria piscina, una delle attività fondamentali è l’esecuzione delle analisi chimiche dell’acqua. Oltre alle operazioni di manutenzione ordinaria, infatti, sono necessarie analisi batteriologiche, microbiologiche e il controllo di cloro e pH per garantire il massimo igiene a tutti i bagnanti.
Il cloro è un parametro fondamentale da monitorare, dal momento che viene impiegato per disinfettare l’acqua delle piscine e uccidere i batteri in esse presenti. Il valore del cloro deve essere mantenuto entro certi limiti, perché un eccesso di questa sostanza potrebbe causare danni agli occhi e alla pelle dei bagnanti. Il pH, invece, indica il livello di acidità o alcalinità dell’acqua e il mantenimento del suo equilibrio è essenziale per far sì che il cloro preservi la propria efficacia antibatterica ed evitare problematiche cutanee nei bagnanti. Inoltre, è bene ricordare che un livello di cloro e pH diverso da quello consigliato rischia di rovinare la superficie della vasca e i materiali utilizzati. Un altro parametro da prendere in considerazione è l’acido cianurico, sostanza presente nel dicloro e nel tricloro che serve a mantenere i valori ottimali del cloro. Infatti, i raggi ultravioletti possono portare alla degradazione del cloro, che perde i suoi effetti benefici. Anche l’acido cianurico, dunque, va controllato per verificare che non sia presente in acqua in concentrazioni superiori del dovuto.
Andiamo allora a vedere quando si deve eseguire il controllo dell’acqua della piscina e in che modo.
Ogni quanto si fa l’analisi dell’acqua e perché
Durante l’alta stagione, è consigliabile eseguire il test una o due volte alla settimana. Bisogna però non considerare tale tempistica come assoluta, ma tenere presente che può variare a seconda dell’uso che si fa della vasca. Se si parla di impianti pubblici, ad esempio, che ogni giorno sono frequentati da decine di persone, si può fare l’analisi dell’acqua quotidianamente.
L’analisi dell’acqua è necessaria per indagare la presenza di alcune cause alla base della comparsa di agenti patogeni dannosi per la salute:
-
dosaggio sbagliato dei prodotti;
-
temperatura dell’acqua (a volte le temperature eccessive favoriscono la proliferazione di batteri e microrganismi);
-
interazione con i bagnanti (secrezioni nasali, oculari, oli, creme ecc.).
Quali sono gli elementi da controllare
Per verificare che tutto sia nella norma, i parametri da monitorare sono:
-
pH, ovvero il livello di acidità dell’acqua;
-
cloro;
-
acido cianurico;
-
durezza totale, ovvero il totale di sali di calcio e magnesio presenti in acqua;
-
torbidità, odore e colore, per individuare eventuali alghe e/o batteri;
-
solidi sospesi.
Quali strumenti usare
Nelle piscine pubbliche con grande affluenza, i valori di cloro e pH si controllano anche più volte al giorno. Mantenere stabili questi valori è fondamentale per evitare che possano svilupparsi alghe e flora batterica. Gli strumenti più efficaci per il controllo di cloro e pH sono:
-
strisce di analisi. Semplici da usare, basta inserirle in acqua per osservare la variazione dei colori e individuare, in base alla legenda, se tutti i parametri sono nel giusto range;
-
pastiglie. Si tratta del metodo più preciso, che consente di misurare anche l’ossigeno. Anche in questo caso è sufficiente inserire il contenitore in acqua e aggiungere una compressa per osservare la reazione;
-
kit a reagenti liquidi. Questi kit possono analizzare vari parametri, anche il bromo, però è da considerare che gli agenti liquidi degradano nel tempo e possono fornire letture sbagliate. Si riempie la provetta d’acqua fino al segno indicato, si aggiunge qualche goccia di reagente e si agita la soluzione. A seconda della colorazione assunta, si effettua il confronto con la scala di colori e si ottengono i valori;
-
fotometri. Strumenti estremamente precisi, i fotometri misurano parametri come cloro totale e libero, pH, acido cianurico, alcalinità e così via.
Per maggiori informazioni, si rimanda ai pool tester in offerta online nel nostro store.
Normativa da considerare
Negli anni si sono susseguiti diversi decreti legislativi volti a regolamentare l’analisi dell’acqua della piscina. L’obiettivo era quello di individuare delle norme comuni per mantenere un livello di igiene sempre ottimale e ridurre i rischi di infezione. Nel decreto legislativo 2003 viene specificato che il responsabile delle strutture fornite di piscine ha il dovere di assicurare la gestione sanitaria dell’impianto, effettuando controlli e analisi all’occorrenza sia sull’acqua presente in vasca che su quella di immissione e di approvvigionamento. Secondo la legge, l’analisi va eseguita in diversi punti del sistema idraulico usato per far arrivare l’acqua alla vasca, analizzando:
-
l’acqua direttamente presente in piscina, utilizzando un campione in una profondità di almeno 30 cm sotto il livello;
-
l’acqua che passa nel condotto di approvvigionamento, con controllo del rubinetto collocato sul tubo di adduzione;
-
l’acqua espulsa dalla struttura dopo l’uso, controllando il rubinetto collocato sulle tubazioni a valle degli impianti di trattamento.