Come riempire la piscina

Test Test

come riempire la piscina

 

Il riempimento della piscina è una fase delicata che richiede una particolare attenzione al consumo razionale di acqua, un bene da preservare con sempre maggiore cura. Sono soprattutto le abitazioni private a dover seguire la raccomandazione di rispettare le norme sui riempimenti, dal momento che le piscine aperte al pubblico (turistiche o sportive) possono utilizzare l’acquedotto, qualora vi sia sufficiente disponibilità idrica. In questo articolo precisiamo la posizione della legge in merito e spieghiamo qual è il modo corretto di riempire la piscina.

Riempimenti e ricambi d’acqua nelle piscine ad uso pubblico

La legge disciplina il riempimento delle vasche soltanto per le piscine pubbliche, mentre per le piscine domestiche non vi sono disposizioni attualmente in vigore (fatta eccezione per eventuali ordinanze locali che vietano di usare l’acqua dell’acquedotto per il riempimento). Le piscine ad uso pubblico sono disciplinate dall’Accordo Stato-Regioni del 2003 e dalle successive leggi regionali sulle piscine. Per questo tipo di piscine, l’Accordo prevede che il riempimento debba avvenire con acqua potabile. La potabilità dell’acqua deve essere certificata attraverso analisi effettuate da un laboratorio, incaricato di analizzare l’acqua secondo i parametri contenuti nel D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31. Se l’acqua non proviene da un pubblico acquedotto, l’analisi deve avvenire con frequenza almeno annua o semestrale: pertanto, anche l’acqua di pozzo può essere utilizzata solo in presenza di una certificazione che ne attesti la potabilità. Inoltre, una piscina a uso pubblico deve essere svuotata almeno ogni anno, motivo per il quale viene installato un contatore sulla tubazione dell’acqua di approvvigionamento e le letture devono essere segnate nel registro giornaliero.

Il riempimento di una piscina privata

L’acqua utilizzata per riempire la piscina può provenire dall’acquedotto, da un pozzo o da un’autobotte. L’acqua potabile dell’acquedotto è considerata la più adatta al riempimento della piscina, dal momento che per sua stessa natura è compatibile con l’utilizzo da parte dell’uomo. Basti pensare che quando una persona rimane immersa per un’ora in piscina, il suo corpo può arrivare ad assorbire fino a mezzo litro d’acqua: si capisce qual è l’importanza di un’acqua con determinate caratteristiche chimiche, fisiche e batteriologiche. L’acqua dell’acquedotto è povera di ferro e altri elementi nocivi, quindi rappresenta un’eccellente base alla quale aggiungere additivi chimici necessari per igienizzare la vasca. Al contrario, quando si utilizzano altre tipologie di acqua, come ad esempio quella del pozzo che è ricca di ferro e minerali, può capitare che l’acqua diventi marrone o torbida durante i trattamenti di disinfezione. In tal caso, si rendono necessari complessi trattamenti di pulizia della piscina.

Per riempire una piscina si può utilizzare l’acqua del rubinetto, vicina al bilanciamento ideale, con uno o più tubi per irrigazione. Maggiore è la portata del rubinetto, più sarà rapido il processo di riempimento della piscina: per fare un calcolo approssimativo, è sufficiente dividere il volume della piscina per la portata della rete idrica, considerando tutti i punti d’ingresso dell’acqua.

I tre parametri per l’equilibrio sanitario dell’acqua

Al di là della tipologia d’acqua impiegata, quando si riempie una piscina bisogna verificare alcuni parametri affinché la qualità dell’acqua rimanga elevata, che andiamo a esporre di seguito. Il primo da considerare è il pH, che indica la concentrazione di ioni di idrogeno e stabilisce se l’acqua è acida o basica. In commercio esistono numerosi regolatori di pH per portare questo parametro al valore ideale, proprio perché un’acqua troppo acida o troppo basica può causare problemi ai bagnanti, oltre a essere più esposta alla proliferazione di germi e batteri. Il pH viene misurato da una scala da 1 a 14, la cifra 7 indica il pH neutro, che è quello verso cui l’acqua dovrebbe tendere in quanto è lo stesso pH degli occhi e della pelle. Se si ha un valore più alto, l’acqua è basica o alcalina, al di sotto di questo valore l’acqua è acida. Questo parametro va controllato frequentemente per accertarsi della neutralità dell’acqua, almeno una volta a settimana, e intervenire per tempo in caso di valori sballati.

Il secondo parametro da tenere sotto controllo è il cloro. Si tratta del disinfettante più largamente usato per il trattamento dell’acqua, grazie ai suoi costi accessibili e alla facilità di utilizzo. È un prodotto chimico da verificare periodicamente, ogni due settimane all’incirca, e il parametro corretto è compreso tra 0,7 e 1,5 ppm. Anche in questo caso, se non si rientra in questo range, occorre intervenire per riportarlo al livello corretto, proprio come avviene per il pH. Il metodo più efficace per abbassare il livello di cloro, anche se è il più lungo e faticoso, è sostituire l’acqua della piscina. In alternativa, si può provare con un neutralizzatore di cloro, che andrà a degradare il cloro in sottoprodotti chimici che ne esauriranno l’efficacia.

Infine, bisogna monitorare con attenzione l’acido cianurico, sostanza contenuta nel dicloro e nel tricloro che ha la funzione di proteggere il cloro dall’azione dei raggi UV, preservandone i valori ottimali. Quando però la concentrazione di questa sostanza è troppo alta, il cloro perde la sua efficacia. La concentrazione ideale di acido cianurico è di 20/30 ppm (mg/l), mentre il limite massimo per legge nelle piscine pubbliche è di 75 ppm. L’analisi dell’acido cianurico non si può effettuare tramite kit colorimetrici semplici come quelli per il cloro il pH, è invece necessario eseguire le misurazioni con le strisce multiparametriche (risultati più approssimativi) o con un fotometro. L’unico modo per diminuire la concentrazione di acido cianurico è effettuare ricambi d’acqua, incrementando la durata e la frequenza di lavaggio dei filtri quando la concentrazione del prodotto si sta avvicinando al valore limite.

Ricordiamo che la prima regola da osservare per tenere questi valori entro il range corretto è quella di eseguire una costante manutenzione dell’impianto attraversi prodotti certificati per la pulizia della piscina.