Come rimuovere i metalli pesanti dall’acqua della piscina
Nonostante le normali operazioni di disinfezione dell’acqua della piscina, da svolgere regolarmente con gli appositi prodotti chimici, può succedere che si verifichino problematiche importanti nella vasca: del resto, l’acqua è viva e reagisce con le sostanze provenienti dall’esterno, e a volte le conseguenze di questi scambi sono difficilmente evitabili anche con la manutenzione. Tra i problemi principali c’è senz’altro quello dei metalli in acqua. Si tratta principalmente di metalli minerali come ferro, manganese o rame, che reagiscono con il cloro immesso in piscina e possono provocare colorazioni particolari dell’acqua, che vanno dal verde al nero. Perché si genera questo problema e in che modo può essere risolto? Approfondiamo l’argomento in questa guida.
Quali sono i metalli più comuni in piscina
Con l’espressione “ossido di ferro” si indicano tutti i composti chimici formati da ferro e ossigeno, che sono i componenti essenziali di numerosi minerali e della ruggine. Le combinazioni di questi elementi sono molto varie e questo significa che la presenza del ferro in acqua può dare origine a situazioni molto diverse, in base alle condizioni ambientali e all’ossigenazione dell’acqua stessa. Per esempio, gli ossidi ferrosi (Fe2+, ferro nel secondo stato di ossidazione) danno un colore verde trasparente all’acqua, mentre gli ossidi ferrici (Fe3+, ferro completamente ossidato) la rendono torbida e tendente al rossiccio o scuro. Qualora sia presente anche il manganese, che molto spesso si accompagna al ferro, l’acqua si presenta sempre di un colore marrone molto scuro.
Un altro materiale talvolta presente in acqua è il rame, sostanza contenuta in alcuni prodotti chimici per il trattamento della piscina. Il contatto con il rame disciolto può addirittura conferire ai capelli biondi un’innaturale colorazione verde, tuttavia il problema si risolve facilmente con prodotti e shampoo specifici dal pH basso. Più importante, invece, è il problema del rame nel momento in cui questo crea macchie sul rivestimento in PVC della piscina. Il rame, insieme alle creme usate dai bagnanti, entra in contatto con il rivestimento della parete e se non viene asportato con una pulizia immediata i raggi del sole fissano i pigmenti sul rivestimento.
Perché si formano i metalli in piscina
Il cambiamento di colore dell’acqua non è sempre dovuto alla presenza di alghe, sebbene anche queste siano un problema piuttosto comune e più conosciuto. La presenza di metalli in piscina si verifica per lo più in un caso: quando l’acqua è stata riempita con acqua di pozzo o con acqua scadente. In questo caso, il ferro e il manganese contenuti nell’acqua si ossidano dal trattamento con cloro e intorbidiscono l’acqua. Se si desidera sfruttare l’approvvigionamento del pozzo, è bene fare un piccolo test prima di riempire la vasca, prendendo un campione d’acqua e aggiungendo il disinfettante: se dopo qualche minuto si osserva un cambiamento di colore dell’acqua, si avrà la conferma della presenza di metalli pesanti.
Quali problemi possono causare
Basse concentrazioni di metalli possono comportare semplicemente lievi alterazioni del sapore dell’acqua, ma se le concentrazioni iniziano a essere alte possono causare diverse problematiche:
-
precipitazione del ferro e del manganese con conseguente alterazione del colore dell’acqua, precipitazione che si fa ancora più massiccia quando si vanno ad aggiungere cloro o altri disinfettanti;
-
sviluppi di ferrobatteri che, nutrendosi del ferro precipitato come fonte energetica, proliferano rapidamente e aggravano l’intasamento delle tubazioni;
-
alterazione delle caratteristiche organolettiche dell’acqua;
-
corrosione dei materiali metallici e cementizi;
-
macchie permanenti sulla membrana in PVC.
Come intervenire
Se si riscontra la presenza di ferro e manganese nell’acqua, si può procedere con le seguenti operazioni:
-
riempire il più possibile la piscina;
-
impostare il pH a 7.2;
-
effettuare un trattamento dell’acqua con un prodotto flocculante;
-
spegnere la filtrazione durante la notte e lasciare decantare per 8/12 ore;
-
aspirare il fango formatosi con l’applicazione del prodotto con strumenti adeguati e pulire bene la vasca;
-
eseguire un controlavaggio del filtro;
-
ripristinare il pH tra 7.2 e 7.4 e riattivare il filtraggio;
-
aggiungere il sequestrante per metalli.
Se i metalli sono presenti in quantità limitata, si può optare per una clorazione a rapido dissolvimento. In questa sezione potete trovare cloro per piscine disponibile in diversi formati e tipologie: granuli, pastiglie, liquido.
Come usare il sequestrante
Il sequestrante per metalli è un prodotto chimico specifico in grado di sciogliere i metalli, aggregando le particelle e facendole precipitare sul fondo della piscina, in modo da facilitare le procedure di pulizia dell’acqua. Le dosi del sequestrante per metalli dipendono dallo stato dell’acqua, quindi dalla quantità di calcare, sali e manganese presenti. È bene seguire in maniera minuziosa le istruzioni riportate sulla confezione. In linea generale, per una durezza d’acqua fino a 35°f sono consigliabili circa 250-300 ml ogni 10 metri cubi d’acqua.
Prevenire il problema
La prevenzione è sempre la pratica migliore per stroncare i problemi sul nascere. Come farlo? La prima cosa da fare è tenere sempre sotto controllo i valori chimici dell’acqua, effettuando il monitoraggio con maggiore frequenza nei periodi più caldi e di maggiore utilizzo della piscina: più la vasca viene usata, più richiederà dei trattamenti extra. Centro Italia offre una vasta gamma di prodotti per la pulizia e l’igienizzazione della piscina: scoprite tutti i nostri kit di prodotti chimici e affidatevi alla nostra esperienza di oltre 40 anni di attività nel settore.