Come scegliere il sistema di filtrazione della piscina

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piscina Centro Italia

 

Il sistema di filtrazione è un componente fondamentale della piscina, quello che più di ogni altro consente di rimuovere le impurità in acqua, affinché questa sia limpida e pulita. Esistono diversi tipi di sistemi di filtrazione e ognuno di essi può essere più o meno adeguato a seconda dei casi specifici. La scelta del sistema di filtrazione è cruciale, perché la pulizia della piscina dipende in larga parte da questo e solo secondariamente dai prodotti di pulizia. In questa guida troverete tutto quello che c’è da sapere sui sistemi di filtrazione delle piscine, dalle tipologie, al funzionamento e ai componenti.

Il sistema di ricircolo

Prima di parlare del sistema di filtrazione, occorre chiarire il compito del sistema di ricircolo. Questo componente regola i flussi di entrata e in uscita dalla piscina, quindi di fatto lavora in sinergia con il sistema di filtrazione, perché permette all’acqua di raggiungere il luogo destinato al filtraggio. Con il sistema di ricircolo l’acqua che fuoriesce dalla piscina viene aspirata e convogliata nel circuito di filtrazione, per poi essere nuovamente introdotta in vasca priva di impurità. Il sistema di ricircolo è composto da elementi visibili in vasca (ad esempio le bocchette di immissione) ed elementi invisibili, come le tubazioni e le pompe. È fondamentale progettare in maniera accurata la distribuzione dei punti di raccolta e di immissione dell’acqua sulla superficie della vasca, per evitare zone di ristagno e/o di eccessiva depurazione.

Esistono due tipi di sistemi di ricircolo: a skimmer o con bordo a sfioro.

Skimmer

Lo skimmer è una bocchetta rettangolare dove si riversa l’acqua della piscina. In questa sede l’acqua subisce la prima fase di filtrazione: all’interno dello skimmer vengono catturati i detriti più ingombranti (foglie, insetti ecc.), poi l’operazione prosegue nel sistema di filtrazione.

A sfioro

Il bordo a sfioro ha un effetto molto scenografico, dal momento che consente di mantenere piatto il livello dell’acqua. Quando l’acqua tracima dal bordo della vasca, viene raccolta da una canaletta sottostante e convogliata verso la vasca di compenso, dove avviene il ricircolo dell’acqua e, grazie ai dispositivi che regolano il livello dell’acqua, si garantisce che la vasca non si svuoti mai del tutto. Quando l’acqua ha completato il processo di filtrazione e disinfezione, viene reinserita in vasca tramite le bocchette di mandata.

Il sistema di filtrazione

Il sistema di filtrazione è composto da pompa, filtri e tubazioni e serve a convogliare l’acqua verso dei materiali filtranti in grado di trattenere le impurità. Andiamo a vedere tutti i componenti nel dettaglio.

Pompe per filtrazione

La pompa serve a dare forza all’acqua spingendola nel filtro dove viene pulita dalle impurità, per poi essere reimmessa nella vasca. Questo componente funziona attraverso un motore interno in grado di imprimere la giusta potenza per trasportare l’acqua dalla vasca fino al filtro. Per scegliere la pompa per piscina, occorre valutare le dimensioni della piscina e il volume d’acqua da spostare (più la piscina è grande, maggiore deve essere la potenza della pompa) e la tipologia di filtro (la pompa deve avere portata minore o uguale alla capacità del filtro, mai superiore).

Le pompe per filtrazione possono essere a velocità singola o a velocità variabile. Le prime funzionano a una sola velocità e di conseguenza per la maggior parte del tempo forniscono più flusso del necessario. Le pompe a velocità variabile, invece, presentano motori a magneti permanenti, la cui velocità può essere variata più facilmente rispetto a un motore standard. Il risultato è che la velocità può essere modificata a seconda delle attività, consumando meno energia. Le pompe a velocità variabile sono senz’altro più convenienti, ma richiedono un investimento iniziale maggiore.

Filtri

Abbiamo detto che il principio di funzionamento dei filtri è sempre lo stesso: l’acqua passa attraverso un materiale inerte e ne esce priva di impurità e pronta per essere reimmessa in vasca. Per scegliere il filtro bisogna prendere in considerazione diversi criteri, uno su tutti il tempo di filtrazione in relazione ai metri cubi della piscina, per capire la portata del filtro di cui abbiamo bisogno. Di seguito si presentano le tipologie principali di filtri per piscine.

Filtro a sabbia

Uno dei sistemi di filtraggio più comuni, adatto sia alle piscine interrate che a quelle fuori terra, è il filtro a sabbia, economico ed efficiente. In questo caso il materiale filtrante è la sabbia grezza, in grado di trattenere sporco e detriti. Di solito si inserisce la sabbia all’interno di una struttura cilindrica e l’acqua immessa nel cilindro, grazie alla forza motrice della pompa, incontra la sabbia dove i detriti vengono bloccati. Per scongiurare il rischio che i detriti intasino il filtro, è bene effettuare periodicamente il controlavaggio, un’operazione molto semplice che si svolge invertendo lo scorrimento dell’acqua in modo tale da scaricare l’acqua sporca fuori dalla vasca.

Filtro a cartuccia

Questo filtro è composto da una cartuccia a forma di cilindro, dove l’acqua passa e fuoriesce pulita e ben filtrata. Il filtro a cartuccia è comodo perché non necessita di un controlavaggio, tuttavia ha una durata inferiore e deve quindi essere cambiato periodicamente (ogni 20 giorni circa), ragione per la quale non è consigliabile nel caso di piscine di grandi dimensioni.

Quale scegliere, dunque? I filtri a cartuccia sono un sistema comodo e rapido, ma occorre ricordarsi di sostituirli, mentre i filtri a sabbia sono convenienti perché l’utilizzo della sabbia (o della sabbia a vetro, un valido sostituto), consente l’uso del filtro per tutta la stagione. Inoltre, la sabbia è un materiale semplice da utilizzare e da inserire all’interno, perfetto quindi per chiunque cerchi una manutenzione non troppo complessa.

Filtro a diatomee

Si tratta di un prodotto avanzato che richiede una certa cura sotto il profilo della manutenzione. Questi filtri sono infatti composti da elementi filtranti autopulenti (le diatomee sono alghe unicellulari) che riescono a trattenere particelle con diametri inferiore al micron, inoltre i filtri a diatomee conferiscono all’acqua un aspetto brillante. Le difficoltà di manutenzione derivano dal fatto che basta una leggera carenza nella clorazione per compromettere il manto filtrante.